Angeli by Denis Johnson

autore:Denis Johnson [Johnson, Denis]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 1987-09-14T22:00:00+00:00

Jamie stava bevendo una birra dentro la macchina di Dwight Snow nel parcheggio di Bashas, un lago luccicante di asfalto fuso, e cercava di puntarsi verso la faccia i bocchettoni dell’aria condizionata. Benché fosse acceso al massimo, il condizionatore non ce la faceva a vincere il calore; se l’aria le andava in faccia, sentiva caldo alle ginocchia: sul sedile posteriore c’erano almeno dieci gradi in più che su quello anteriore. Dwight era andato al supermercato a comprare limoni e tequila. Aveva una macchina proprio carina, una Buick Riviera con l’interno rosso che odorava ancora di nuovo. Lei non aveva idea di come ci fosse finita.

Reggendo la lattina di birra tra le ginocchia, prese una capsula di anfetamina da una busta nella tasca della camicetta - una Black Beauty, gentilmente offerta dal più giovane dei fratelli Houston - e la masticò lentamente. Ormai era arrivata al punto che le piaceva romperle con i denti, le piaceva il loro sapore amaro, il sapore nero… non per niente si chiamavano “Bellezza nera”. È l’ultima che mi mangio.

Lo specchietto retrovisore le restituì l’immagine della sua faccia, guance scavate e occhi pesti, e quando aprì le labbra si trovò a pensare a un cane arrabbiato, vedendosi i denti che avevano assunto una sfumatura violetta dopo giorni e giorni di vino rosso. Da qualche parte nel quadrante sinistro superiore del suo petto sentì fisicamente far capolino la precisa consapevolezza di quello che stava facendo, ma nei rimanenti tre quarti della sua psiche la parola d’ordine era “va a farti fottere.” Una persona ha bisogno di pillole per affrontare il mondo e di vino per buttar giù le pillole. Altre comunicazioni in seguito.

La pillola cominciò a fare effetto: il giorno parve più luminoso, e la gente e le auto che si spostavano a casaccio nel parcheggio intorno a lei presero il ritmo e si mossero secondo la coreografia di un balletto. Le voci dei bifolchi alla radio intonarono canti di terrore –

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